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Archive for the ‘Pierferdinando Casini’ Category

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Il voto anticipato è un ricatto e una follia.
In questo contesto di crisi va trovata una soluzione nell’interesse del Paese.
La Finanziaria si poteva approvare in una settimana
ed è da irresponsabili ipotizzare un toto-voto.
Per questo confermiamo la sfiducia.

“Il voto anticipato in questo contesto di crisi sarebbe una follia. E tutti coloro che hanno a cuore l’interesse nazionale del Paese facciano un passo indietro”. Lo afferma Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, ai microfoni del Tg2 che spiega: “abbiamo l’Irlanda ed il Portogallo che rischiano di fare la fine della Grecia. Noi siamo dietro l’angolo”.

 

“Le elezioni sono un ricatto che impediscono di trovare una soluzione nell’interesse del Paese. Ciò perchè tutti i problemi di oggi – sottolinea Casini – si ripresenterebbero dopo il voto il cui esito sarebbe molto probabilmente una maggioranza in una sola delle due camere”.

A chi gli chiede cosa ne pensi della proposta di Massimo D’Alema di una grande coalizione democratica Casini risponde: “Non so cosa intenda. Io so cosa dico quando parlo di un governo di responsabilità nazionale: Pdl e Pd dovrebbero sedersi intorno ad un tavolo e incominciare a ragionare in un modo diverso. Invece vogliono riproporre le stesse ricette che hanno fallito.”

“E’ da irresponsabili che esponenti di governo, come Bossi e La Russa, facciano ipotesi sulla data del voto anticipato in presenza di una situazione critica dell’Euro e di tutta l’economia europea”. Prosegue poi Casini a commento del calendario deciso ieri dai presidenti delle Camere per il voto di fiducia al governo: “La Finanziaria si poteva approvare in una settimana, anzi si doveva approvare in un battibaleno se si fosse stati consapevoli dei rischi che si corrono a causa della crisi economica in tutta Europa ma la maggioranza ha pensato che la tattica fosse più importante, si fa ancora melina, un mese di melina, così ha deciso il Senato”.

Infine: “Confermiamo la nostra sfiducia verso questo governo ma ci riserviamo di presentare una nostra mozione”.

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«Appello ai moderati dei due fronti. Portiamo al governo le persone serie»
Il leader udc dopo i cortei della Fiom: «Se seguono la piazza, alleanza impossibile».

 
 «Se l’idea dell’opposizione è quella di creare un’alternativa partendo da piazza San Giovanni, allora siamo fritti. L’Udc non si allea con il Pd se queste sono le loro posizioni». In un’intervista al Corriere il giorno dopo i cortei della Fiom, Pier Ferdinando Casini delinea «l’alternativa a Berlusconi»: «Il Paese si rilancia mettendo assieme a governare le persone serie che nel Pd sanno che seguendo le piazze non si va da nessuna parte, e persone serie del Pdl che non ne possono più di dover sottostare a un patto in cui è la Lega che dà le carte». E proprio Bossi ieri ha rilanciato l’ipotesi delle elezioni anticipate: «Basta un “no” ad una legge, e si va a votare».

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Il leader dell’udc lancia a Mantova il nuovo partito della nazione.

 
«Un consiglio sulle alleanze alle provinciali? Non ne do, l’Udc a Mantova faccia come crede». Pierferdinando Casini ha appena finito di parlare davanti ad una folta platea, nella sala del parco del Mincio a Porta Giulia, toccando i temi della politica nazionale. Su quella locale lascia mano libera ai territori.
Pier Ferdinando CasiniPoco prima, però, durante il suo intervento era stato esplicito: «In vista delle elezioni provinciali – era stato il suo invito ai dirigenti mantovani – presentate le vostre proposte senza preoccuparvi delle alleanze; ascoltate la gente, le categorie, tutti».

E poco dopo, lasciando la sala, aggiungerà: «Poiché il Pdl e il Pd stanno franando, non dobbiamo porci il problema con chi allearci. Noi siamo una forza che ha l’aspirazione e l’ambizione di guidare il centro moderato».
Lo stesso concetto sviluppato da Savino Pezzotta.
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Il leader udc: ci sono i voti per il governo d’emergenza.

L’incontro Bersani-Vendola? «Io gioco un’altra partita». Firmato: Pier Ferdinando Casini. Il leader centrista non intende stroncare il suo pari grado democratico per il pranzo con contorno di dichiarazioni impegnative con il presidente della Puglia, solo vuole si sappia che all’Udc di tutta la vicenda interessa assai poco, se non nulla. «E’ legittimo che Bersani veda Vendola, un’ottima iniziativa che riguarda loro, non me», spiega Casini, che poi aggiunge: «Vendola vuole riportare la sinistra estrema in Parlamento e Bersani vuole allargare la coalizione a sinistra. Io gioco un altro campionato, non vogliamo aggiungere un posto a tavola a sinistra».
Il leader centrista ribadisce un punto fisso della sua strategia: i nuovi Ulivi sono i benvenuti purché si limitino a riorganizzare la sinistra, quanto alla riorganizzazione del centro c’è già chi ci pensa, l’Udc. Un concetto che fa montare in bestia gli ex ppi del Pd, o almeno quella parte che vuole un partito che guarda a sinistra come al centro, che non delega ad altri la rappresentanza dei moderati.
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